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Venerdì d’Architettura - Conferenza “Il restauro degli immobili storici nel primo dopoguerra: i soprintendenti Cirilli e Forlati”

room
Indirizzo
Borgo Castello, 13 - Gorizia (GO)

infoDescrizione

I “Venerdì d'Architettura” organizzati dall’Ordine degli Architetti PPC di Gorizia in collaborazione con ERPAC - Servizio Musei e Archivi Storici prevedono un nuovo incontro venerdì 1 febbraio 2019 ore 17.00 presso la Sala Conferenze del Museo della Grande Guerra di Gorizia (Borgo Castello, 13). Diego Kuzmin, architetto e cultore della materia, terrà la conferenza dal titolo “Il restauro degli immobili storici nel primo dopoguerra: i soprintendenti Cirilli e Forlati”.

La carta del restauro di Atene del 1931 (da non confondersi con quella di Atene di Le Corbusier riguardante lo sviluppo urbanistico al CIAM del 1933, Congresso Internazionale di Architettura Moderna), è composta da soli 10 articoli nei quali, oltre a principi di metodo, si raccomanda agli Stati di prendersi cura del patrimonio architettonico, uniformare la legislazione per non far prevalere l’interesse privato su quello pubblico e incentivare lo studio dell’arte. Dal punto di vista tecnico, riguardo il restauro di immobili storici, la Carta di Atene raccomanda di evitare restituzioni integrali dell’opera, favorire l’anastilosi, favorire tecnologie innovative purché dissimulate, rispettare l’opera senza proscriverne alcuna epoca e poi riconoscere l’entità dell’ambiente urbano e il restauro filologico col rifiuto di quello stilistico.
Emanata da Consiglio Superiore per le Antichità e le Belle Arti, presso il Ministero della Pubblica Istruzione, nasce nel 1932 la “Carta del Restauro” italiana, con principi mutuati dalla Carta di Atene e integrati dai principi del restauro filologico scientifico di Gustavo Giovannoni (1873-1947), che tende alla conservazione sia del monumento, sia dell’ambiente che lo circonda, favorendo il mantenimento dello stato di fatto piuttosto che il ripristino di un ipotetico stato originario, pur auspicando l’uso di tecniche moderne.
Ancorché i buoni propositi delle teorie condivise in tutto il mondo, cosa succede in concreto nei territori del Litorale asburgico divenuto nel 1919 Venezia Giulia?


Per informazioni:
Tel: +39 0481 531833
@: architetti@gorizia.archiworld.it


DIEGO KUZMIN Goriziano, architetto PhD, laureato in Lettere, giornalista pubblicista, membro dell’Istituto per gli Incontri Culturali Mitteleuropei di Gorizia, componente del Comitato di redazione del giornale di frontiera Isonzo-Soča. Progettista della lapide inaugurata nel 1992 in memoria della rivolta dei Tolminotti giustiziati nel 1714 sul Travnik di Gorizia, di quella a commemorazione dei partigiani antifascisti fucilati sul Castello tra il 1943 e il 1945 inaugurata nel 2015 e di quella apposta sulle mura del carcere di via Barzellini del 2018. Suo il progetto di riqualificazione di piazza Cavour e piazza Sant’Antonio e delle strade pedonali del centro storico di Gorizia, via Rastello e via Cocevia, via delle Monache, via Mazzini e via Garibaldi attuato tra il 2005 e il 2010.
Alcuni scritti recenti: Punti di vista, 100 piccoli scritti (2009), La villa Lasciac sul Rafut (2012), Perché proprio all’architetto Barich l’incarico per il nuovo Municipio di Cervignano (2012), Il confine mobile, fattore condizionante per la storia dell’architettura (2013), Antonio Lasciac, disegni goriziani (2014), I grafiti dell’ospedale militare di Castelnuovo di Sagrado (2015), From middle Europe to Egypt, Antonio Lasciac architect (2015), Oglej, zibelka kulture. Od Karla von Lanckoronskega di Maksa Fabianija (2015), Renato Fornasari protagonista della storia dell’architettura nell’Isontino degli anni Cinquanta (con Alessandra Mabellini, 2016), Nova Gorica: nascita di una città (2016) e Acma l’anima del mondo 1958 di Max Fabiani (con Patrizia Ugrin, 2017), Antonio Lasciac Urbanista (2017), Villa Zogheb a Il Cairo, pietra miliare per l’architettura neo mamelucca di Antonio Lasciac (2018).


Gli eventi sono organizzati dall’Ordine degli Architetti PPC di Gorizia, ERPAC – Ente Regionale per il Patrimonio Culturale della Regione Friuli Venezia Giulia. Servizio Musei e Archivi Storici

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