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Le sette opere di Luigi Spazzapan del comodato Corgnati
Tornano a essere esposte le sette opere di Luigi Spazzapan appartenenti al comodato Corgnati. Dopo il recente rinnovo del comodato da parte di Erpac FVG, i dipinti saranno allestiti dall’11 giugno al 6 settembre al pianoterra della Galleria regionale d’arte contemporanea dedicata al noto artista a Gradisca d’Isonzo.keyboard_arrow_right
Si tratta del “Santone nella losanga festonata” (tempera su carta intelata), in cui la nuova iconografia a cui giunge Spazzapan, quella dei santoni appunto, viene valorizzata da un pigmento rosa di eccezionale modernità. Accanto ci saranno i “Cavallini azzurri” (tempera su carta) e lo “Studio di donna con gatto”, con linee guizzanti che definiscono i soggetti, infondendo loro energia e dinamismo. Nella sala attigua, in posizione centrale alla bellissima “Vanitas – fiori con insetti” (tempera su carta) di alta drammaticità, farà da contrappunto la composizione “Dalie e zinnie in composizione”, dotata di una altrettanto forte componente espressiva. Chiuderanno questo prezioso insieme due opere: una piccola, fluttuante e ipnotica china colorata su carta intelata intitolata “Isole di colore” e “Il Paesaggio incorniciato di rosso” (olio su masonite) di esteso formato orizzontale, in cui la composizione è strutturata esclusivamente dal colore, sempre acceso e carico di esuberanza.
La sette opere, che costituiranno l’inizio del percorso permanente dedicato al maestro gradiscano, coprono un arco di tempo che va dal 1948 al 1955 e appartengono alla fase conclusiva di Spazzapan: un momento di intensa ricerca, in cui la consueta forte carica espressiva dell’artista va a sommarsi a componenti geometriche, per poi sciogliersi nell’eccezionale pittura liquida dell’ultimo periodo, quello informale, a cui Spazzapan si rivolge con la sua inesauribile curiosità nell’affrontare sempre nuovi territori.
Giorni e orari di apertura:
Da mercoledì a domenica dalle 10.00 alle 13.00 e dalle 15.00 alle 19.00
Chiuso lunedì e martedì
Biglietti d’ingresso:
Intero: 3,00 €
Ridotto: 2,00 € (gruppi, giovani fino a 18 anni, studenti universitari con tessera)
Gratuito:
- bambini fino a sei anni, adulti over 65;
- tesserati di accademie, soprintendenze alle Belle arti, dipendenti di musei statali o locali, soci di "Italia Nostra", membri ICOM;
- dipendenti regionali;
- guide turistiche e interpreti turistici nell'esercizio dell'attività;
- portatori di handicap fisici e/o psichici e accompagnatori;
- Associazione "Amici dei musei di Gorizia" e "Amici della Galleria Spazzapan";
- giornalisti con tessera professionale;
- tutti la prima domenica del mese.
Scuole:
- ingresso scolaresche con accompagnatore 1,00 € (accompagnatore gratuito);
- visite guidate e laboratori didattici scolaresche 3,00 €/cad.
Informazioni e prenotazioni:
Tel.: +39 0481 960816
@: galleriaspazzapan@regione.fvg.it -
Ritorno al colore
Da oggi, sabato 20 giugno, alla Galleria regionale d’arte contemporanea “Luigi Spazzapan” di Gradisca d’Isonzo è visitabile la mostra “Ritorno al colore”.keyboard_arrow_right
Si tratta di ventuno opere di altrettanti artisti del Friuli Venezia Giulia, che assieme alla collezione permanente su Luigi Spazzapan e sulle sue opere legate al comodato Corgnati, formano un importante percorso artistico attraverso cui la Galleria riapre finalmente tutti i suoi spazi espositivi.
Piuttosto che privilegiare un ordine cronologico o tematico, si è deciso di lavorare sui cinque diversi ambienti della Galleria, alla ricerca di corrispondenze o contrasti, affinità tematiche o peculiari relazioni cromatiche tutte volte a valorizzare le opere attraverso inediti colloqui.
Per approfondire:
L’aerea scultura in bronzo "Danzatrice" di Ugo Carà, connotata dallo stile di questo maestro del ‘900, è messa in relazione con la dinamica litografia "Gabbiani" di Pizzinato che, a sua volta, si oppone al "Paesaggio del Collio" di Cesare Mocchiutti, pittore dalla connaturata capacità di creare particolari giustapposizioni coloristiche. Sull’ultima parete della sala il potente lavoro di Graziano Negri, "Bianco su giallo", giallo acido e bianco, è in rapporto con una dettagliata e minuziosa composizione geometrica di Massimo Bottecchia.
La sala attigua invece è tutta incentrata sul contrasto tra la pittura di matrice astratta e concettuale di Ciussi, Palli e Paolini, rappresentati con opere omologhe per timbro cromatico, e la potenza volumetrica della scultura "I Loti" del 1961 di Pino Mucchiut, in cui componenti organiche e realistiche si fondono a quelle simboliche.
È poi la volta del binomio Doliach e Di Iorio, con tre opere di grande formato che dimostrano come entrambi sappiano orchestrare colori e segni in composizioni assieme allusive, potenti e liberatorie.
Al centro della quarta sala, il "Portrait" di Franco Dugo ci informa di una eccezionale perizia tecnica utilizzata per tratteggiare un intenso ritratto che calamita l’attenzione. Accanto a esso non si poteva che allestire opere di forte impatto: coloristico, per Mario Padovan, con il suo "Rosso 00230/644" e segnico, con il grande ed espressivo "Il Perdon di Barbana" di Mocchiutti.
Il percorso si conclude con opere che nel blu e nero trovano assonanze e atmosfere notturne congiunte. Sono qui riuniti "Accordi azzurri su nero" di Romeo Daneo, la "Composizione" di Gianna Marini e "Persistenze" di Aldo Colò.
Giorni e orari di apertura:
Da mercoledì a domenica dalle 10.00 alle 13.00 e dalle 15.00 alle 19.00
Chiuso lunedì e martedì
Biglietti d’ingresso:
Intero: 3,00 €
Ridotto: 2,00 € (gruppi, giovani fino a 18 anni, studenti universitari con tessera)
Gratuito:
- bambini fino a sei anni, adulti over 65;
- tesserati di accademie, soprintendenze alle Belle arti, dipendenti di musei statali o locali, soci di "Italia Nostra", membri ICOM;
- dipendenti regionali;
- guide turistiche e interpreti turistici nell'esercizio dell'attività;
- portatori di handicap fisici e/o psichici e accompagnatori;
- Associazione "Amici dei musei di Gorizia" e "Amici della Galleria Spazzapan";
- giornalisti con tessera professionale;
- tutti la prima domenica del mese.
Scuole:
- ingresso scolaresche con accompagnatore 1,00 € (accompagnatore gratuito);
- visite guidate e laboratori didattici scolaresche 3,00 €/cad.
Informazioni e prenotazioni:
Tel.: +39 0481 960816
@: galleriaspazzapan@regione.fvg.it -
Galleria Regionale d'Arte contemporanea Luigi Spazzapan
ORARI:keyboard_arrow_right
dal mercoledì alla domenica dalle 10.00 alle 13.00 e dalle 15.00 alle 19.00
Chiuso lunedì e martedì
Ogni prima domenica del mese ingresso gratuito
AVVISO
DAL 1° MAGGIO LA GALLERIA CHIUDERÁ AL PUBBLICO PER IL DISALLESTIMENTO E PER L'AVVIO DEI LAVORI DI ADEGUAMENTO STRUTTURALE. RIAPRIRÁ ALLA FINE DI MAGGIO CON IL NUOVO ALLESTIMENTO E L'ORARIO ESTIVO.
APERTURE STRAORDINARIE
Martedì 25 aprile dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 19
SEI UN ARTISTA? PER SAPERNE DI PIÚ SUL NUOVO PROGETTO TOGETHER/INSIEME PER IL RILANCIO DELL'ARTE CONTEMPORANEA IN FRIULI VENEZIA GIULIA VISITA IL SITO https://www.together-erpac.it/
Informazioni e prenotazioni:
Tel.: +39 0481 960816
@: galleriaspazzapan@regione.fvg.it
Biglietti d'ingresso:
Biglietto intero: 3 euro
Biglietto ridotto: 2 euro (ragazzi tra i 18 e i 25 anni; gruppi di almeno 10 persone; nuclei familiari con minorenni; soci Icom; soci Coop; soci Cec; soci FAI).
Biglietto gratuito: insegnanti con scolaresche; accompagnatori turistici o guide; giornalisti; disabili e accompagnatori.
Il 15 gennaio 1977 fu inaugurata nello storico palazzo Torriani a Gradisca d’Isonzo la Galleria Regionale d’Arte Contemporanea “Luigi Spazzapan”, la prima istituzione museale regionale del Friuli Venezia Giulia dedicata nello specifico all’arte contemporanea e intitolata al celebre artista di origini “gradiscane” Luigi Spazzapan (1889-1958).
L’inaugurazione fu preceduta da più di un decennio di intensa attività espositiva sotto la guida di Bruno Patuna, critico d'arte e organizzatore di mostre, che dopo aver vissuto lungamente a Roma, nel 1965 era rientrato a Gradisca per dirigere la neocostituita Azienda di Soggiorno e Turismo. Nel 1966 Patuna aveva fondato nei locali quattrocenteschi dell'Enoteca Regionale la Galleria "Serenissima", inaugurandola con una mostra sulla grafica di Carlo Carrà. Fu l'inizio di una stagione particolarmente felice, con l'avvicendarsi di quasi un centinaio di mostre che resero l'Enoteca di Gradisca uno dei luoghi più frequentati dagli appassionati d'arte non solo della regione.
L'evento più importante si svolse nel 1970, quando fu organizzata la prima grande mostra dell'opera di Luigi Spazzapan curata da Giuseppe Marchiori, critico e scrittore d'arte divenuto assiduo frequentatore di Gradisca. Le opere più significative della mostra provenivano dalla collezione di Eugenio Giletti, amico del pittore e suo sostenitore nei primi difficili anni piemontesi. Giletti acquistò con regolarità i dipinti di Spazzapan e si prodigò affinché si affermasse nel mondo culturale piemontese.
Il successo ottenuto dalla manifestazione suggerì all'Azienda di Soggiorno e Turismo di Gradisca l'istituzione di una galleria permanente dedicata all'artista e collocata nella sede del seicentesco Palazzo Torriani da poco restaurato. Si realizzò così nel 1977 il sogno di Bruno Patuna: trasformare l'esperienza espositiva di un decennio in un'istituzione permanente per l'arte contemporanea, un progetto culturale di ampio respiro, che sanciva il felice incontro di collezionisti, critici, artisti e rappresentanti istituzionali. Ma la vera forza dell'iniziativa fu quella di unire la figura storica di Spazzapan all'arte contemporanea del Friuli Venezia Giulia.
La prima dotazione della Galleria, grazie all'intervento della Fondazione Cassa di Risparmio di Gorizia, fu un nucleo consistente di opere di Luigi Spazzapan provenienti dalla collezione torinese di Eugenio Gilletti. Ottantacinque tra prove su carta e dipinti su tela, oltre a due sculture, in cui sono rappresentate tutte le fasi dell’artista: dalle opere giovanili particolarmente espressive, a quelle dell’ultimo periodo, in cui Spazzapan giunse all’Informale.
Oltre alle opere di Spazzapan, la Galleria conserva un’importante raccolta di artisti contemporanei regionali, che attualmente consta di oltre quaranta pezzi. Nel corso degli anni, delle sue fasi e con i diversi responsabili, comitati scientifici, direttori e conservatori che si sono succeduti, la Galleria è divenuta un importante centro di produzione culturale, che ha come cardine dell'attività non solo la valorizzazione delle opere di Luigi Spazzapan qui conservate, ma anche delle opere e delle installazioni di autori del territorio e delle regioni limitrofe.
La Galleria ha organizzato decine di mostre d'arte, design, fotografia, rassegne interdisciplinari, incontri, laboratori, conferenze, andando via via a costituire un considerevole programma di eventi, con l'intento di fornire informazioni e sviluppare la crescita culturale.
Il risultato concreto dell’intensa attività dedicata alle arti visive è anche il costante aumento delle sue collezioni. Nel 2012 sono giunte in deposito, tramite la Fondazione Cassa di Risparmio di Gorizia, altre trenta opere su carta di Spazzapan, acquisite dal collezionista Umberto Citelli.
Nel 2010, la Galleria è stata oggetto di un significativo intervento di ampliamento e di ristrutturazione e nel 2019 di un adeguamento agli standard museali contemporanei riguardante modelli di fruizione e supporti informativi. L’azione di riqualificazione ha interessato i tre livelli su cui si sviluppano gli spazi: il pianoterra è riservato alla presentazione dell’attività della Galleria e a focus relativi a eventi, tematiche, opere e autori collegati alla sua storia; il primo piano è dedicato a Spazzapan e alla collezione, mentre il secondo a mostre temporanee.
La Galleria è gestita dalla Regione Friuli Venezia Giulia, per tramite dell’ERPAC - Ente Regionale per il Patrimonio Culturale, grazie a una convenzione siglata con il Comune di Gradisca e la Fondazione Cassa di Risparmio di Gorizia.
La sede - Palazzo Torriani
Uno degli edifici più importanti della città sorto dall'aggregazione di sei fabbricati quattrocenteschi, la facciata del palazzo presenta un prospetto unitario risalente alla seconda metà del Seicento, mentre la sistemazione della facciata posteriore con la creazione della loggia e la posa del portale d'accesso al cortile si concluse nel 1705. Nel 1784 l'edificio fu adibito a residenza vescovile e nel 1804 fu acquistato dalla famiglia de Finetti prendendo il nome di Palazzo de Finetti. Nel corso dell'Ottocento una parte del corpo centrale fu adibita a sede comunale, mentre alcuni vani del pianterreno furono destinati ad attività commerciali con l'apertura di porte su via Ciotti.
Nell'ottobre 1917, divenuto sede di comando militare, il palazzo fu gravemente danneggiato dai bombardamenti; nel 1922 iniziarono i lavori di risanamento ma dopo il fallimento del consorzio per il restauro l'immobile fu messo all'asta. Durante la seconda guerra mondiale l'edificio divenne sede della Caserma Bersaglieri Italiani, del Tribunale Militare, degli Uffici del corpo delle SS tedesche, fu inoltre Ospedale militare statunitense e Rifugio per gli Esuli Istriani e Dalmati, divenendo poi sede della Lega Nazionale, fino al 1953, quando, con decreto ministeriale, ne fu dichiarato l'interesse storico-artistico.
Nel 1960 il parroco di Gradisca acquistò l'ala destra dell'edificio, che venne restaurata e adibita a scuola media. Nel 1963 il Palazzo fu acquistato dal Comune che ne avviò i lavori di restauro conclusi nel maggio 1973, quando fu inaugurato come nuova sede municipale.
Al pianterreno alcuni locali dell'ala destra furono destinati all'Azienda Autonoma di Soggiorno e Turismo di Gradisca e Redipuglia, mentre il corpo dell'ala posteriore sinistra, sulla via Bergamas, fu destinato alla Biblioteca Civica e al Museo documentario della Città. Nel 1973 a Palazzo Torriani, si tenne la mostra "Zigaina. Opera grafica 1947-1972", curata da Giuseppe Marchiori, che inaugurava la Galleria d'Arte di Palazzo Torriani, futura Galleria Spazzapan.
Nel 2010 l’edificio è stato soggetto di un'importante ristrutturazione degli spazi espositivi, ampliati e resi più funzionali con il nuovo ingresso sulla via Ciotti, a sottolineare simbolicamente la centralità dell'istituzione culturale nella struttura urbana della città.